Monti Invisibili

Roma - Monterotondo

Quota 163 m

Data 26 giugno 2021

Percorso parzialmente segnato

Dislivello in salita 366 m

Dislivello in discesa 283 m

Distanza 33,31 km

Tempo totale 8:00 h

Tempo di marcia 7:40 h

Cartografia IGM 374 sez. IV Roma Nord-Ovest, IGM 374 sez. I Roma Nord-Est

Descrizione Da Roma Piazza Giovenale (54 m) per il belvedere di Monte Ciocci (78 m), Piazza San Pietro, Villa Borghese, i quartieri Trieste, Montesacro e Talenti, Via della Bufalotta, il sottopasso del Grande Raccordo Anulare (47 m, +4 h), Via di Tor San Giovanni, la Riserva Naturale della Marcigliana e Monterotondo (135 m, +3,40 h). Attraversamento della città senza problemi su marciapiedi quasi fino alla riserva. Traversata completamente su strade asfaltate e sterrate con numerose fontanelle e altre fonti lungo il percorso.

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Traccia GPS

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024 Monterotondo birra

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022 Monterotondo

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020 Verso Monterotondo balle

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019 Monterotondo

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018 Verso Monterotondo balle

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017 Riserva della Marcigliana

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016 Riserva della Marcigliana

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015 Riserva della Marcigliana

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014 Riserva della Marcigliana Fiat 850T

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013 Riserva della Marcigliana

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012 Riserva della Marcigliana

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011 Via di Tor San Giovanni

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010 Via della Bufalotta

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009 Via Capraia

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008 Via Tonale

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007 Via Capraia

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006 Villa Borghese

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005 Palazzo di Giustizia

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004 Piazza San Pietro

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003 Piazza San Pietro

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002 Monte Ciocci

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001 Roma partenza

Monterotondo, 26 giugno 2021. Ore 5,30: scendo le scale, apro il portone e mi accoglie una Roma addormentata, ancora fresca e deserta. L’avventura alla volta della cima dell’Appennino è iniziata.

Attraverso i miasmi di una città stupenda, fra cumuli di spazzatura, negri addormentati e barboni ubriachi.

Al Parco dei Daini mi fermo a fare due chiacchiere con un pittore, Giuseppe Colin, che ha vissuto in varie parte del mondo e rimane affascinato dalla mia impresa. Questi incontri qualificano un viaggio solitario. Come quello con una signora che in un bar di Viale Libia mi espone i guai di chi nasce il 29 febbraio.

Intanto continuo a macinare chilometri, inseguendo le ombre di un paesaggio urbano. Al quartiere Talenti sfioro i ricordi del mio passato e alle 9,28, con un caldo da Fata Morgana, transito le Colonne d’Ercole del Grande Raccordo Anulare: all’orizzonte balenano minacciose le orride torri di Porta di Roma.

Il marciapiede non accenna a terminare, fino a che accedo al bucolico paesaggio della Riserva della Marcigliana. Il caldo fra le stoppie gialle è sopportabile, perché gli alberi mi fanno da schermo contro un sole ancora basso.

Mi abbevero frequentemente a fontanelle e fontanili; pilucco qualche dolcissimo gelso; e finalmente riesco a fare pipì, dopo le impossibili ore urbane.

Forse ho fatto una fesseria a gestire questa lunga tappa con i sandali: sento l’accenno di due vesciche mordermi i calcagni. Mi fermo sul muretto di una villetta per mettere gli scarponi e scambio due chiacchiere con Gregorio e consorte che vengono a vedere chi c’è.

Sotto l’ormai implacabile sole di mezzogiorno inizia una serie di micidiali muri in salita e in discesa.

Mi si affianca Dario, del CAI di Monterotondo, col suo cane Luna. Discorsi di montagne e di avventure e poi mi conduce all’Hotel dei Leoni e ci salutiamo.

Una doccia e stramazzo sul letto. Per il pranzo ci sarà tempo.

 

Vedere un mondo in un granello di sabbia,

E un cielo in un fiore selvatico,

Tenere l’infinito nel cavo della mano

E l’eternità in un’ora.

 

William Blake

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