Monti Invisibili
Rifugio Cima Alta
Quota 1.648 m
Data 12 agosto 2019
Sentiero segnato
Dislivello in salita 930 m
Dislivello in discesa 160 m
Distanza 10,81 km
Tempo totale 7:15 h
Tempo di marcia 2:50 h
Cartografia Il Lupo Gran Sasso d’Italia
Descrizione Da Forca di Valle (875 m) per il Rifugio Orazio Delfico al Fontanino (1.440 m, +1,40 h), il Crocifisso di Cima Alta (1.683 m, +40 min.) e il Rifugio Cima Alta (1.648 m, +10 min.).
012 Rifugio Cima Alta
011 Dal Crocifisso
010 Crocifisso Cima Alta
009 Rifugio Orazio Delfico
008 Rifugio Orazio Delfico
007 Verso Rifugio Delfico
006 Corno Grande e Corno Piccolo
005 Corno Grande e Corno Piccolo
004 Corno Grande e Corno Piccolo
003 Corno Grande
002 Verso Rifugio Delfico
001 Forca di Valle
Rifugio Cima Alta, 12 agosto 2019. L’ozio è il padre dei vizi, ma a volte anche l’attività non scherza mica.
Attività non troppo intensa, è vero, vista la calura agostana che non risparmia neanche le alte quote, inducendo uno stato di stordimento e torpore che, da degni Cialtroni della Montagna, pagheremo con diversi avanti e indietro sulle stradicciole adiacenti Forca di Valle.
Negligenza nostra (mia e dell’altro Marco) che non incontrandoci ormai esattamente da un anno, induciamo colpevolmente in ciarle, mentre un Leonardo in evidente stato confusionale, anche per l’assenza della bella Linda, ci trascina su e giù per tratturi e sterpagli.
Riagguantati il senno e la retta via, dobbiamo affrettare il passo che Francesco ci attende su in alto per condurci al desinare.
Una lunga sosta al magnifico belvedere del Rifugio Delfico ed è già tempo di abbracci con gli amici, sotto lo sguardo perplesso di un’ormai compassata Zoe. La consorte di Francesco ci attende invece all’alpina croce di Cima Alta, sorvegliata dalla mole rocciosa dei due corni.
E poi siamo già con le gambe sotto le accoglienti tavole del nuovo Rifugio Cima Alta, un gioiello bordo bosco accogliente e piacevole, ottimamente gestito da un gioviale altro Francesco e da Paola.
La fatica della salita fin qui non è stata certo intensa, ma noi ci diamo sotto con salumi, formaggi, polenta con i funghi che neanche fossimo sottoposti ai rigori invernali. E per non farci mancare nulla un numero di boccali di cui perdiamo il conto (quattro? cinque?), un necessario digestivo e un bel sigaro toscano.
Sbandando su gambe traballanti raggiungiamo la vettura per il ritorno, dopo una giornata di montagna e di amicizia che più che alle gambe ha richiesto alla digestione.