Monti Invisibili

Monte d’Ocre

Quota 2.204 m

Data 19 settembre 2020

Sentiero parzialmente segnato

Dislivello 1.098 m

Distanza 17,24 km

Tempo totale 7:30 h

Tempo di marcia 6:27 h

Cartografia Il Lupo Velino-Sirente

Descrizione Da quota 1.164 a sud di San Martino d’Ocre per lo Stazzo della Malequagliata (1.448 m, +37 min.), la Foresta dell’Acquazzese, lo Stazzo dell’Acquazzese (1.553 m, +30 min.), il Muraglione (1.627 m, +27 min.), il Canale del Muraglione (40°), Monte Cagno (2.153 m, +1,30 h) e Monte d’Ocre (2.204 m, +45 min.). Ritorno su tracce di sentiero parzialmente segnato per I Tre Rauzi (2.146 m, +20 min.), lo Stazzo della Malequagliata (+1,48 h) e la macchina (+30 min.). Avvistati una volpe dal manto scuro e tre aquile.

06ocrelog

Traccia GPS

07ocredislivello
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030 Birra del Borgo

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029 Verso la Malequagliata

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028 Cima dei Monti di Bagno

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027 Verso la Malequagliata

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026 I Tre Rauzi

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025 Me

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024 Da Monte d'Ocre

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023 Gran Sasso

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022 Monte d'Ocre

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021 Verso Monte d'Ocre

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020 Verso Monte d'Ocre

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019 Croce di quota 2133

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018 Monte Cagno

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017 Canale del Muraglione

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016 Il Muraglione

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015 Il Muraglione

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014 Il Muraglione

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013 Verso il Muraglione

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010 Stazzo dell'Acquazzese

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009 Foresta dell'Acquazzese

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008 Stazzo della Malequagliata

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006 Stazzo della Malequagliata

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005 Stazzo della Malequagliata

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004 Verso la Malequagliata

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003 Le Pratelle

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001 Le Pratelle

Monte d’Ocre, 19 settembre 2020. La montagna è poesia, una poesia con rime di roccia e strofe di ghiaccio, creata con il cammino in metriche personali per esprimere emozioni sentimenti stati d’animo diversi.

Cosa vado cercando fra vette e sentieri? Non prestazioni o conquiste, ma semplicemente emozioni. Emozioni che risveglino un animo intorpidito da una quotidianità banale che lo rende duro e amorfo come il vetro.

In montagna torna fluido, pronto a stupirsi delle piccole come delle grandi cose: la scura e orrida parete settentrionale e l’affaccendarsi della formica sotto un carico più grande di lei; il purpureo papavero e una pipa con vista sull’infinito.

La montagna è sentimento, dice Reinhold Messner, ma solo chi è pronto a mettersi in marcia può risvegliare il suo animo.

Verso lo sconosciuto fianco settentrionale dell’Ocre, solcato di impervi precipizi e costolosi canali. Greggi nei prati, branchi di cani furiosi: mi acquatto e vengono a leccarmi.

Un sorso d’acqua tintinnante alla Malequagliata e ancora nella Foresta dell’Acquazzese fino al solitario Muraglione, ammucchiato chi sa quando fra i domini d’Ocre e di Cambio.

Seguo le rettilinee antiche pietre e sono nel ripido canale. Con pendenza continua arranco costante mentre il mondo precipita, e sono sotto il Monte Cagno. Di là ci arrivi che non sembra neanche montagna, di qui mi ci devo arrampicare.

Sotto la croce spazio libero nel vento, battezzato da tre aquile e da nuvole sfilacciate.

Un’ampia cresta dalle precipiti vedute e la vetta dell’Ocre.

Spire e volute di tabacco pervadono l’aria e l’anima: attraverso verdi altipiani, solco deserti, arrampico ghiacciai, mi stendo nei fiori, ascolto le stelle nella notte.

La pipa è terminata e sono in cammino.

“Ho imparato molte cose da voi uomini. Ho imparato che tutti, al mondo, vogliono vivere in cima alla montagna, senza capire che la vera felicità è come si sale sulla montagna”. Gabriel Garcia Marquez

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