Monte La Rocca
Quota 1.924 m
Data 14 giugno 2008
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.250 m
Distanza 27,81 km
Tempo totale 8:50 h
Tempo di marcia 8:25 h
Cartografia Il Lupo Monti Marsicani
Descrizione Da Pescasseroli (1.193 m) per il Rifugio di Jorio (1.830 m, +1,35 h) e la lunga cresta che attraversa Picco La Rocca (1.869 m, +40 min.), Monte La Rocca (1.924 m, +20 min.), Monte della Strega (1.909 m, +15 min.), Monte Pietroso (1.876 m, +18 min.), il Valico di Monte Tranquillo (1.673 m, +25 min.), Monte Tranquillo (1.841 m, +22 min.), la Serra del Re (1.808 m, +40 min.) e la Chiatra del Re (1.705 m, 1,20 min.). Da lì, ormai sotto una pioggia battente da un’ora, taglio deciso nel bosco ripido verso Campo Lungo, Campo Rotondo e la lunga sterrata verso il paese (+2,30 h). Giornata perturbata con gran parte della cresta nelle nuvole e due ore di pioggia nel pomeriggio.
Opi, 14 giugno 2008. Le sette della sera nella roulotte dove dormimmo lo scorso anno con Alfredo durante la bellissima traversata del Parco Nazionale d’Abruzzo. Lasciate le bimbe al mare, ho sfruttato questo finesettimana per un trekking solitario. E così questa mattina sono partito da Pescasseroli per un magnifico anello sulle montagne a ovest della capitale del parco. La prima mezz’ora di cammino se n’è andata cercando di riparare il Gps. Dopo la rottura di un tasto durante la precedente uscita (riparato alla meno peggio con gomma e nastro isolante), oggi si è perso data e ora e non poteva agganciare i satelliti. Sono riuscito a impostare una zona oraria generica e a stararla fino a fargli ricevere il segnale che finalmente gli ha fornito l’ora giusta.
Prima la salita in una splendida faggeta ai 1.830 metri del Rifugio Iorio e poi una magnifica, lunghissima cresta di continui saliscendi verso il Monte Tranquillo e la Serra Traversa. Purtroppo sono partito col sole, ma presto la cresta è entrata nelle nubi, impedendomi quasi continuamente la vista su un magnifico panorama. Alle 14,15, subito dopo la Serra del Re, è iniziato a piovere forte. Come già avevo notato in Alaska tanti anni fa, camminare nel bosco durante la pioggia ha un fascino particolare: le foglie luccicanti, i rami stillanti acqua, il rumore delle gocce e l’odore della pioggia regalano sensazioni inconsuete. Ma alla Chiatra del Re sono iniziati anche i fulmini e ho preferito abbandonare la cresta e tagliare per il bosco, rinunciando alla vicina Serra Traversa. E così giù a rotta di collo, fra capitomboli e scivoloni, confidando nelle indicazioni del Gps, che se non l’avessi riparato oggi sarebbe stato estremamente complicato tornare a casa.
Dopo un’ora la pioggia è finita e alla luce di un pallido sole ho coperto la lunga carrareccia verso la macchina, riuscendo anche ad asciugarmi e avvistando un daino che è lesto fuggito.
Ora son qui da Vincenzo al campeggio Le Foci e fra cinque minuti ci sarà la cena. A dopo...
Ottima cena con pasta, ricotta e verdure, arrosticini e patate arrosto; e ora la fedele Peterson caricata con l’ottimo My Myxture 965 e la mia genziana casalinga a volontà. Per domani ho individuato un paio di possibilità. Deciderò in base al meteo, ma non voglio allontanarmi dalla rotta del ritorno...
La pipa è finita, è stata ricaricata con una presa leggera ed è di nuovo terminata. E’ tutto il giorno che vivo una strana tristezza che neanche il fumo è riuscito a fugare completamente. Sicuramente amplificata da questo tempo cupo e dalla solitudine. Mi mancano Flavia e la mia piccola dolce Vittoria. Strane bestie noi uomini, sempre pronti a fuggire da casa per desiderare di tornarvi di corsa.