
593 Darjeeling Toy Train

581 Darjeeling stazione

556 Darjeeling

551 Darjeeling

547 Darjeeling scimmie

535 Toy Train New Jalpaiguri-Darjeeling

533 Toy Train New Jalpaiguri-Darjeeling

529 ToyT rain New Jalpaiguri-Darjeeling

508 Varanasi bazar

507 Varanasi bazar

493 Varanasi Manikarnika Ghat

487 Varanasi Gange

479 Varanasi

464 Jhansi scimmie

457 Khajuraho

456 Khajuraho capre

455 Khajuraho

441 Khajuraho

430 Khajuraho

363 Gwalior Fort

341 Agra Taj Mahal

289 Jaipur Amber Fort elefanti

285 Jaipur Ambassador

273 Jaipur City Palace

257 Udaipur Lake Pichola

245 Udaipur City Palace

200 Jodhpur albergo

186 Jodhpur

154 Jaisalmer Fort mucche

135 Jaisalmer Salim Singhki Haveli

128 Jaisalmer Patwaki Haveli

120 Barabagh

87 Bikaner Junagarh Fort

76 Verso Bikaner

64 Old Delhi

62 Old Delhi Chandni Chowk

46 Old Delhi Jama Masjid

37 Nuova Delhi Bahai Temple

34 Nuova Delhi Qutb Minar

Itinerario

India 2006
India, 5-30 agosto 2006
Dal diario di viaggio
Udaipur, Rajasthan, 13 agosto 2006. Ieri mattina profonda camminata nella parte vecchia di Jodhpur. Il classico disordine indiano, ma un disordine alacre: botteghe, artigiani, pensioni a buon mercato, in un dedalo di vicoli e viuzze con le case del classico blu della città.
Poi di nuovo sulla strada: e che strada! Praticamente una sfida continua con la morte: camion ovunque e automobili che vi sfrecciano in mezzo cercando di superarli e di evitarli. Tutti viaggiano costantemente ad alta velocità al centro della carreggiata e solo davanti allo scontro frontale si spostano di malavoglia. In india la strada è il luogo dove si vive, si dorme, si lavora, si ama e si muore. Lungo la strada si snodano interminabili processioni di pellegrini in marcia verso i luoghi sacri: chi cammina, chi pedala, chi si rotola sull’asfalto per centinaia di chilometri, con un buon amico che lo spinge, a pedate. Come se non bastasse metteteci il naturale contorno indiano di frequentatori delle carreggiate: cani, greggi, maiali, cammelli, mucche ed elefanti, biciclette, risciò e ciclorisciò, motociclette (queste con un numero variabile di passeggeri da uno a quattro) e capirete che guidare in India è una sorta di gioco con differenti livelli di difficoltà. Da non dimenticare, poi, che ogni autista indiano è un vero e proprio virtuoso del clacson. Qualsiasi macchina, pedone, carretto, ciclista, mucca in cui si imbatta viene investito da una salva di bip-bip o di horn, di peee o di parapà; ma nessuno si sposta, tanto meno le mucche, così abituate a quel gran baccano da starsene beate a ruminare al centro della carreggiata: una mucca nostrana morirebbe d’infarto. Il piacere è il suono: una macchina può avere le gomme lisce, può mancare del cofano e degli sportelli, financo del lunotto anteriore, ma se si rompe il clacson si ferma senza rimedio. Tant’è che tutti i veicoli hanno scritta sulla parte posteriore l’implorazione: Horn please, suona per favore!