Fotografare la primavera
Come l'autunno, anche la primavera è una stagione di passaggio dalle atmosfere peculiari, con i retaggi dell'inverno che si sovrappongono e si confondono con i segni dell'incipiente estate. Inoltre il tempo è rapidamente mutevole e anche nell'arco di ventiquattro ore è possibile sperimentare situazioni che vanno dalla più cupa giornata invernale alla più radiosa estiva. Se però vogliamo cogliere solo le atmosfere primaverili (e non i pallidi simulacri delle stagioni che la circondano) dobbiamo individuare i tratti distintivi che la caratterizzano e imparare a catturarli con la nostra fotocamera.
Soggetti La primavera è la stagione della crescita e della vitalità, quindi comunicheremo il senso di questo periodo se riusciamo a registrare tutto ciò che è nascita e mutamento: le gemme coperte di rugiada, le intense e compatte fioriture su rami ancora spogli, il verde tenero e trasparente delle foglie sugli alberi. Inoltre ogni stagione ha i suoi colori e il modo migliore per fotografare la primavera e cogliere quelli che la rappresentano, come gli sgargianti campi gialli di colza o i prugni, i ciliegi e i mandorli che in questa stagione sono nuvole floreali fra il bianco e il rosa; ma anche primule e crochi solitari che fanno capolino fra le tardive chiazze di neve. Particolarmente indicate per questi scatti le ore del mattino, quando la rugiada ravviva i colori.
Anche la tenue pioggerellina primaverile si presta a rendere il senso di questa stagione, soprattutto se ripresa in controluce con i primi raggi del sole che ne annunciano il termine. Inoltre, appena torna il sereno, l'aria tersa e gli oggetti splendenti d'acqua, permetteranno di ottenere immagini sorprendenti.
In questo condizioni, poi, è facile imbattersi nell'arcobaleno, generalmente un soggetto difficile da fotografare. La condizione migliore è quando parte del cielo è ancora scuro di nembi, ma con uno sfondo relativamente chiaro che lo faccia risaltare. Per esaltarne i colori, che altrimenti appariranno in fotografia più sbiaditi di quanto li ricordiamo, è utile un filtro polarizzatore per aumentare saturazione e contrasto. Inoltre, siccome generalmente gli arcobaleni appaiono in condizioni di scarsa illuminazione, appena a ridosso di un temporale, può essere necessario l'impiego di un cavalletto, che ben si sposa con i diaframmi chiusi e i tempi lenti necessari per ottenere un'immagine con un'elevata profondità di campo. Infine in alcuni casi può essere utile una lieve sottoesposizione e procedere poi a una post produzione con Photoshop per aumentare saturazione e contrasto.
Fiori Molte delle immagini primaverili includono questo vivace elemento. Tranne per i campi in fiore, è importante che il soggetto riempia tutta l'inquadratura; inoltre è indispensabile porre attenzione al vento che può agitare gli esili steli e generare un'immagine mossa
Per riprenderli con una compatta dobbiamo impostare la funzione Macro (quella appunto con il simbolo del fiore) che permette di fotografare con il soggetto a pochi centimetri dall'obiettivo. Con una reflex possiamo utilizzare la normale ottica in dotazione, ma anche ricorrere alle lenti addizionali. Queste riducono la distanza di messa a fuoco dell'obiettivo sul quale sono montate, provocando un ingrandimento del soggetto e costituendo un approccio economico (circa 40 euro) alla macrofotografia. Sono vendute in set da tre pezzi, rispettivamente da +1, +2 e +3 diottrie; montandone insieme più d'una l'ingrandimento si somma.