Monti Invisibili
Eremo di San Michele Arcangelo
Quota 453 m
Data 1° febbraio 2025
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello in salita 550 m
Dislivello in discesa 365 m
Distanza 13,85 km
Tempo totale 4:21 h
Tempo di marcia 4 h
Cartografia Carta escursionistica Parco Castelli Romani
Descrizione In bus Cotral a Genzano (450 m). Poi per il Lago di Nemi (320 m, +30 min.), le opere idrauliche dirute dell’Acquedotto delle Mole (354 m, +24 min.), l’Eremo di San Michele Arcangelo (453 m, +28 min.), Nemi (540 m, +20 min.) con visita del borgo (+18 min.), Fontan Tempesta (620 m, +27 min.), la Via Sacra (640 m), i Campi di Annibale a Rocca di Papa (750 m, +1,05 h) e per i vicoli del borgo fino a Via San Sebastiano (638 m, +28 min.). Facile e affascinante escursione in ambiente ricco di storia.
029 Rocca di Papa
028 Rocca di Papa
027 Via Sacra
026 Nemi
025 Nemi
024 Nemi e Genzano
023 Nemi
022 Lago di Nemi
021 Lago di Nemi
020 Nemi
019 Eremo di San Michele
018 Eremo di San Michele
017 Eremo di San Michele
016 Verso l'Eremo di San Michele
015 Verso l'Eremo di San Michele
014 Lago di Nemi
013 Terme della Ninfa Egeria
010 Acquedotto delle Mole
009 Acquedotto delle Mole
008 Acquedotto delle Mole
007 Lago di Nemi
006 Lago di Nemi
005 Lago di Nemi
004 Lago di Nemi
003 Lago di Nemi
002 Verso il Lago di Nemi
001 Genzano Olmata
000 San Michele altimetria
Eremo di San Michele Arcangelo, 1° febbraio 2025. Ho bisogno di sentire il rumore dei miei passi come conferma di un ritmo vitale. Camminando nel frastuono dell’Urbe, invece, la marcia procede come in uno stato di sospensione e i pensieri faticano a trovare una loro strada.
Quando mi dirigo per vie solitarie, l’acciottolio degli scarponi, il tintinnio delle fonti, lo stormire delle fronde: il cuore riprende a ritmare il passo e tutto contribuisce a rendere nuovamente il cammino un’esperienza completa.
Come qui a Genzano, dove arrivo con un bus antelucano. Pochi corridori lungo l’Olmata e io mi getto ancor più solitario giù verso il lago, battendo le suole sull’asfalto e su millenari basoli.
Lascio il limite delle acque e subito i miei scarponi risuonano negli ambienti oscuri di un impianto idraulico diruto. Alla luce incerta della torcia baluginano assi, pulegge, ruote dentate di uno straniante mondo proto industriale.
Lambisco la serie di ipogei di una necropoli dell’Età del Ferro e i ruderi delle Terme della Ninfa Egeria, con edifici, archi e torri muscosi, finestre vuote e alberi abbarbicati.
Una deviazione s’innalza tortuosa fino all’Eremo di San Michele Arcangelo. Un inferriata mi vieta l’accesso, ma dentro s’intravedono colonne e affreschi.
Un sentiero diroccato e sono al borgo di Nemi, solitario nell’ora mattutina. Una fontana chioccola rendendo più denso il silenzio e io mi appoggio su un panorama col mio thermos di tè caldo.
Foglie che crocchiano sotto il cammino, poi i cadenzati colpi sui basoli della Via Sacra mi conducono ai prati alti di Rocca di Papa.
Ancora schiocchi giù per i tortuosi vicoli del borgo e presto quelli che si udranno saranno i clangori di posate e di stoviglie al desco della suocera.