Monti Invisibili
Baschi - Tenaglie
Quota 380 m
Data 28 marzo 2022
Percorso segnato
Dislivello in salita 497 m
Dislivello in discesa 322 m
Distanza 15,84 km
Tempo totale 5:30 h
Tempo di marcia 4:36 h
Cartografia Il Lupo Cammino dei Borghi Silenti
Descrizione Dall’Affittacamere Meffi (160 m) per la Necropoli del Vallone San Lorenzo (155 m, +2 h), Montecchio (391 m, +1,11 h), Tenaglie (360 m, +1,20 h) e la sede di Amerini Trekking (336 m, +5 min.). Tappa piacevole nelle parte centrale, ma tutti i torrenti in secca.
116 Pergamena
115 Tenaglie con Marco Fioroni
114 Tenaglie
112 Montecchio
111 Montecchio Kilometri Zero
109 Montecchio
108 Montecchio
107 Montecchio
106 Montecchio
105 Verso Montecchio
104 Necropoli del Vallone San Lorenzo
102 Necropoli del Vallone San Lorenzo
101 Necropoli del Vallone San Lorenzo
100 Verso Montecchio
099 Verso Montecchio
097 Verso Montecchio
095 Verso Montecchio
092 Verso Montecchio
091 Verso Montecchio
090 Verso Montecchio
Baschi - Tenaglie, 28 marzo 2022. Dopo un sapido sigaro toscano, una cena gustosa al calore di un camino scoppiettante nella taverna C'era una Volta sapori e tradizioni. Con il cielo pieno di stelle e il borgo che risplende davanti a noi come un presepe, siamo pronti per ritirarci fra le coltri.
Un’alba nuovamente buia accoglie i nostri primi passi su un muro che ci deposita senza fiato già alti su Baschi. Anche oggi ci aspetta una noiosa asfaltata che poi si fa noiosa carrareccia. Il cielo è grigio, metallico, con un vento gelido che spazza l’altopiano sotto un pallido sole.
Impegnamo ora un piacevole crinale argilloso, fra filari di ulivi e vedute sulla valle tiberina. Un tortuoso sentiero ci porta a lambire la particolare Necropoli umbro-etrusca del Vallone San Lorenzo, dove le oltre cinquanta sepolture sono scavate nella tenera arenaria invece che nel più solido tufo.
Risaliamo con fatica finalmente al borgo murato di Montecchio, dove veniamo risucchiati nell’affastellata bottega di Andreina e David, maestri dell’inteccio del vimini e dell’ulivo. È tempo ora di poggiare le terga sulle seggiole della Trattoria Kilometri Zero, per una rapido pasto a birra, bruschetta e umbricelli cacio, pepe, tartufo e guanciale croccante.
Ancora un saliscendi, reso più faticoso dalle panze tonde, ed ecco Marco e Gabriele che ci accolgono alle soglie dell’Amerini Trekking. Timbri, pergamena e anche questa avventura volge al termine.
Ci siamo divertiti, siamo stati bene, ma forse l’avventura del mero cammino non è stata al livello di tante altre che ho vissuto. Probabilmente a ragione del percorso per gran parte stradale (anche se di carrarecce) e di questa arida primavera che ci ha privato di gemme, fiori e terre tabaccose.
Attenzione però: mero cammino ho detto. Il bilancio di queste tappe va fatto sull’intera giornata: dall’alba al tramonto senza dimenticare il silenzio del riposo notturno. I borghi sono belli, suggestivi, puliti e ordinati. La cucina genuina e gustosa. La gente incontrata estremamente gentile, amichevole, fiera di mostrarti il suo territorio, curiosa di conoscere chi viene a trovarli. Un cammino di rapporti umani come è raro incontrane altrove, dove si può riacquistare il ritmo lento della vita e il contatto con la natura.
E non posso dimenticare il valore nella rinascita di un territorio che questa idea ha messo in moto. In un pugno di mesi dalla sua inaugurazione – nel 2020 e con le chiusure della pandemia – cinquemila camminatori lo hanno percorso. Considerando una media di spesa di 200 euro, è un milione di euro che si è riversato su una terra di borghi disabitati e di giovani in fuga. Insomma, la rinascita del territorio e delle tradizioni può veramente passare per il Cammino.