Monti Invisibili

194 018 Katoomba Blue Mountains

194018katoombabluemountains

194 016 Blue Mountains Three Sisters

194016bluemountainsthreesisters

194 005 Brisbane koala

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193 035 Brisbane canguro

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193 032 Brisbane canguri

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192 032 Eungella N.P. varano

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192 021 Mackay

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192 014 Cairns laguna

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191 020 Kuranda

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190 029 Ayers Rock

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190 025 Ayers Rock

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190 018 Ayers Rock

190018ayersrock

190 014 Ayers Rock

190014ayersrock

190 010 Ayers Rock

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190 009 Ayers Rock

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190 002 Ayers Rock

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189 040 Ayers Rock

189040ayersrockgirare

189 033 Monti Olga

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189 027 Monti Olga

189027montiolga

189 008 Monti Olga

189008montiolga

188 038 Monti Olga

188038montiolga

188 030 Segnale canguro

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188 028 Monti Olga

188028montiolga

188 020 On the road

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188 009 Ormiston Gorge

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187 023 Targa Northern Territory

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187 007 Sydney Harbour Bridge Opera House

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187 004 Sydney Harbour Bridge

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186 039 Sydney Opera House

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186 038 Sydney Opera House

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186 032 Sydney Opera House

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186 031 Sydney Opera House Harbour Bridge

186031sydneyoperahouseharbourbridge

186 028 Sydney Royal Botanic Garden

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186 026 Sydney Darling Harbour

186026sydneydarlingharbour

186 016 Sydney Opera House

186016sydneyoperahouse

186 004 Sydney Opera House

Australia, 30 luglio – 27 agosto 2003
 
Dal diario di viaggio
 
Kata Tjuta, Northern Territory, 10 agosto 2003. Un’ora al calar del sole; una pipa ben carica fra i denti; Flavia vicino a me che disegna e i Monti Olga qui davanti che attendono di infiammarsi nei colori del tramonto.
Li abbiamo solcati in profondità oggi pomeriggio, inoltrandoci nelle gole e nelle valli di questo singolare colosso color ocra dalle “molte teste”. Un sentiero ci ha condotto nella Valle dei Venti, attraverso questi panettoni rossicci che sembrano il gioco dimenticato di un gigante; un altro, verso la gola di Walpa, nascosto e umido rifugio di piante e animali. Per la maggior parte del tempo in buona solitudine e contemplazione di queste fantastiche e ventose pietre. E il paesaggio arido e desolato si apre nei punti più nascosti in un inaspettato rigoglio di vegetazione.
Ora mi godo la pipa in attesa del tramonto.
 
Uluru, Northern Territory, 11 agosto 2003. L’ho fatto! Sono salito! Dopo dubbi e tentennamenti - è un luogo sacro, gli aborigeni non vogliono - non ho resistito alla vista della salita, al richiamo della vetta. Così sono partito inerpicandomi sulla compatta roccia rossa con pendenze mozzafiato.
E che vista sulla deserta savana a perdita d’occhio. Luoghi magici e incantati: grotte, caverne, pozze, d’acqua, financo boschetti incastrati nella roccia; e dorsali che precipitano nel vuoto come costole di una balena. Poi l’emozione della vetta, ventosa e aerea a giro d’orizzonte. E la discesa ripida e pericolosa ben più della salita.
Nella mattinata, intanto, avevamo percorso con Flavia il periplo del monolite. Mistico e affascinante con le sue ripide pareti forate di grotte e caverne; con le rigogliose foreste che si annidano nei suoi anfratti più bui e umidi. Ma nel complesso Kata Tjuta è un’altra cosa.
Ora siamo in attesa del tramonto qui davanti a Uluru. Poi domani voleremo a Cairns e un’altra fase del viaggio si aprirà.
 
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