Anello dei Monti Ruffi
Quota 1.253 m
Data 27 gennaio 2024
Sentiero segnato
Dislivello 960 m
Distanza 16,46 km
Tempo totale 6:22 h
Tempo di marcia 5:51 h
Descrizione Da Rocca Canterano (620 m) per i ruderi della chiesa di San Michele (827 m, +59 min.), l’abbeveratoio della Retommella (1.037 m, 1,29 h), Monte Costasole (1.253 m, +50 min.), il Fontanile del Merro (801 m, +1,08 h), Fonte Rocca Martino (785 m, +30 min.), Rocca di Mezzo (843 m, +20 min.), Rocca Canterano (757 m, +17 min.) e la macchina (+18 min.). Piacevolissima escursione in ambiente selvaggio. Sentieri perfettamente pervi e manutenuti tranne nella salita al Costasole con difficoltà a riconoscere la traccia. Notevole quantità di fango nella discesa dalla Retomella ai Piani del Merro.
021 Rocca Canterano
020 Rocca di Mezzo
019 Valle dell'Aniene
018 Verso Rocca di Mezzo
017 Piani del Merro
016 La Retommella
015 Monte Costasole
014 La Retommella
013 La Retommella
012 Verso la Retommella
011 Cervara di Roma
010 Verso la Retommella
009 Verso la Retommella
008 Rocca Canterano
007 San Michele
006 San Michele
005 Verso San Michele
004 Verso San Michele
003 Verso San Michele
002 Rocca Canterano
001 Rocca Canterano
000 Monti Ruffi dislivello
Anello dei Monti Ruffi, 27 gennaio 2024. In oltre trent’anni di frequentazione delle montagne abruzzesi e d’inevitabili avanti e indietro sull’autostrada A24, quel boscoso e corrugato gruppo di rilevi a sud di Roviano aveva più volte attirato la mia attenzione.
I Monti Ruffi: una breve catena sulla Valle dell’Aniene, incastrata fra Simbruini, Prenestini e Lucretili, con la cima più elevata ai 1.253 metri del Monte Costasole.
Ecco allora che un sabato solatio ma di nutriti impegni pomeridiani e serali, mi convince che è giunto il momento di andare a scoprirli. E la scelta è stata azzeccata, che in appena un’ora di guida, alle 7,30 sono già in marcia alle pendici di Rocca Canterano.
La giornata inizia cupa e nebbiosa, ma i frequenti segni di un Anello dei Monti Ruffi mi prendono subito per mano, conducendomi su antichi sentieri campestri coronati di grandi querce.
La traccia segue ora ripida una linea elettrica addossata a un’interminabile parete calcarea, penetrando poi in un inusuale bosco di pini e cipressi.
Un sentiero sostenuto da un muro a secco ed ecco le dirute pietre della Chiesa di San Michele, rifugio ormai di pastori e armenti.
Il cielo si apre nel blu e la traccia si fa di candidi massi calcarei affioranti, arrampicandosi sulle assolate coste del Monte Cerasolo.
Dal valico di quota 1.180 sotto il Monte il mondo volge in una smeraldina oscurità di alberi muscosi e in breve sono agli intimi prati della Retommella e al suo placido laghetto.
L’assidua segnaletica termina qui e non riesco a trovare ora la traccia per il Costasole. Mi ritrovo un paio di volte in bilico su massi affastellati, poi seguo lievi labirintiche tracce e alla fine sono sulla boscosa vetta, dove l’inverno lascia comunque campo libero allo sguardo. Segni sbiaditi sotto i muschi mi riportano giù un po’ più facilmente. Ma solo per ingaggiare un’ora di lotta con una carrareccia di un fango colloso che crea buoni e insidiosi cinque centimetri di zoccolo sotto le suole.
Attraverso i vasti Piani del Merro e poi la Fonte Rocca Martino offre refrigerio a questa calda giornata invernale.
Col passo reso lieve dalla discesa e da un sigaro toscano, attraverso l’abitato di Rocca di Mezzo e quello pulito e ordinato di Rocca Canterano. E non sono neanche le 14 quando riapprodo alla vettura, pronto ad affrontare una seconda parte della giornata di spesa, accompagnamenti e tavole conviviali.